#AneddotiLetterari: Rosicate esistenzialiste, Sartre vs Camus

Jean Paul Sartre era un egocentrico cresciuto fino ai 13 anni convinto di poter essere tutto quello che voleva. Dai 13 in poi si ritrova a vivere con la madre e il patrigno, che odia, in un posto che odia, circondato da gente che odia. I liceali, in particolar modo, sempre stronzi, in ogni epoca. Sicché la mamma lo rispedisce a Parigi, perché Jean Paul veniva bullizzato per via del suo aspetto. Basso, strabico, capelli radi, dentatura non esattamente impeccabile, Jean Paul Sartre passò dall’adorazione dei nonni e degli amici di famiglia agli insulti dei liceali di provincia.

Che smacco. Ma tant’è. Capita.

Ha 24 anni quando conosce Simone de Beauvoir e inizia la storia con lei. Niente monogamia, a Simone piacciono donne e uomini, Sartre si scopre affamato di sesso, ma meglio di così cosa vuoi dalla vita, trovi una donna piacente, intelligente, che ti passa le sue conquiste, non male per un nerd ante litteram, tutto sommato.

Poi arriva Olga, Olga Kosakiewicz.

Ha 19 anni e inizia una relazione con la de Beauvoir. Come sempre, Simone conta di passare a Jean Paul la ragazza che però non è mica tanto d’accordo, Jean Paul non è tutta questa grande bellezza o altezza o spigliatezza e quindi Olga finge di starci e poi non ci sta. Non ci starà mai. L’espediente più banale per far nascere un’ossessione e infatti Sartre ci casca e non sa più cosa inventarsi per averla. Invidia Simone e i suoi rapporti con Olga, diventa sarcastico, meschino.

Insomma: Sartre rosicava.

Poi, Sartre incontra un’altra, Wanda. Wanda Kosakiewicz. Sorella minore di Olga.

Sartre fa con lei quello che avrebbe voluto fare con Olga, impazzisce per Wanda, non c’è probabilmente un limite netto tra la voglia che aveva di Olga e la passione per Wanda. La prima volta che bacia Wanda, lei corre in bagno a vomitare. Letteralmente, a vomitare. La corteggia per due anni prima di riuscire a fare sesso con lei. E dopo questa esperienza, senza sentimento alcuno, Wanda dirà di odiare Sartre e Sartre lo scriverà a De Beauvoir, con un certo malanimo.
Per Wanda, Sartre rischia di perdere Simone anche se giura di fingere, tutta scena cara Simone. Il punto è che Simone scema non era mica. Simone e Sartre hanno un patto: la subordinazione degli amori contingenti all’amore necessario nonché la totale trasparenza e verità circa le loro relazioni extra. Wanda è un amore contingente. In teoria. Voleva addirittura sposarla quando Wanda s’ammalò, giustificandosi con Simone dicendole di voler proteggere una ragazza sola e prendersene cura. Fatto sta che Wanda odiava Sartre. Fatto sta che intorno al 1943, Wanda incontra Albert Camus proprio grazie a Sartre. Jean Paul e Albert si stimano, sono amici. Camus capisce e sa che Wanda e Jean Paul sono amanti, eppure non se ne interessa.
Jean Paul Sartre, a un certo punto, si farà sfiorare dal venticello del dubbio e chiederà a Wanda “ma ti piace quel tipo?” (con parole mi auguro meglio articolate) e lei risponderà “ma figurai, non essere geloso, non preoccuparti” e Sartre, clamorosamente, non se ne preoccupa davvero.

“Non preoccuparti non mi interessa quel tipo” è l’inizio della fine e l’esistenzialista non lo sa. Vedi a volte come ci si perde facilmente.

Lui era l’egocentrico amatissimo dalla mamma, Camus era un nessuno, era lo straniero, di cosa avrebbe dovuto preoccuparsi.
-Mah, vediamo: dello sguardo assassino, dei capelli, dell’eco che suscitavano le sue opere, della prestanza, dei quasi 10 anni di gioventù in più, del carisma, del fatto che Wanda non lo odiasse e non corresse a vomitare dopo averlo baciato. Potevi chiedere, Jean Paul, due cose te le avremmo suggerite.-

Fatto sta che passare dall’esortazione “stai sereno” a vederli limonare il passo è stato alquanto breve. Jean Paul Sartre esprime le sue rosicate in lunghe lettere a Simone e lei, pazientemente, le legge tutte, senza spaccargli la faccia. Vuole apparire sarcastico ma serve uno sforzo di fantasia coriaceo per leggere dell’ironia nella frase:

“cosa pensa di fare Wanda, rincorrendolo? Cosa vuole da lui? Io non sono molto meglio? E sono così gentile. Dovrebbe stare attenta”.

Camus e Sartre si odieranno per il resto della vita, Sartre non avrà pietà nelle critiche che rivolgerà al collega e bisogna essere proprio faziosamente sottili per non vedere che tanta acredine non era solo una questione professionale.
In tutto ciò, Camus non era neanche innamorato di Wanda, fu una relazione come tante, forse il divertimento stava tutto nel far impazzire Jean Paul Sartre, scalfire la sua superbia, fargli sentire cosa si provasse a esser seconde scelte, ripieghi, non necessari. Il grande amore di Albert fu un’attrice con la quale ebbe una relazione prima della guerra e dalla quale tornò nel 1948, Maria Casarès. Rimase con lei fino al 1960, anno in cui si schiantò in macchina e morì.
Sartre gli sopravvisse di vent’anni. Chissà se nel frattempo, sapendolo sotto terra, aveva smesso quanto meno di rosicare.

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