#AneddotiLetterari: Al Cimetière des Rois ci son Borges e una puttana.

C’è un cimitero che quasi quasi vale la pena di crepare e andar a stare lì, che c’è una compagnia di alto livello. Questo posto è a Ginevra e nonostante la mia idiosincrasia per gli svizzeri io, in questo cimitero ginevrino pieno di gente bella, ci andrei. Il posto si chiama Cimetière des Rois e sta lì dal 1482, pensa quanta gente sepolta in cinquecentotrentaquattranni di laboriosa attività. Dicevo che in questo camposanto ginevrino c’è un’attività culturale di tutto rispetto, roba che forse posti così per i vivi mica ci son più. E allora, tra i nomi, leggo che c’è Rodolphe Kreutzer, il violinista, che io mica sapevo chi fosse prima di Tolstoj e scoprire poi che “Sonata a Kreutzer” è di Beethoven perché io son terribile sulla musica di questo tipo e ci soffro molto tra l’altro anche se non da morirne e finire sepolta accanto a Rodolphe. C’è Giovanni Calvino e io da anni ripenso al primo esame che diedi, Storia Moderna, arrivammo al calvinismo e mi chiesero di parlare proprio di Jean e la prof aveva la erre blesa sicché mi fa “lui era un piʁʁʁʁʁʁʁʁdo no?” e io da anni penso alla produzione di saliva per dire piccardo quel giorno là. C’è Robert Musil, un uomo senza qualità e magari ad esser così, nevrotico e scontroso e attaccato al caffè e al tabacco, non accettato dall’Accademia dei Poeti Tedeschi perché considerato troppo intelligente per esser poeta, vedi poi te la sfiga d’esser geni, non mi capiterà mai di provare una sensazione così e forse per fortuna. C’è poi lui, Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo, quello cui a quanto pare a suo dire non hanno dato il Nobel per via della famosa lungimiranza svedese e che sulla lapide si legge incisa una frase in inglese antico . E lui, lui Jorge Luis Borges, quello che diceva “La morte è un’usanza che tutti, prima o poi, dobbiamo rispettare” e lui infatti l’ha rispettata riposa, si dice per indorar la pillola quando qualcuno muore, riposa dicevo, a Ginevra, al Cimetière des Rois.

Giustaffianco a una puttana.

Griselidis Marcelle Real è morta vent’anni dopo Borges e dunque sarebbe più corretto dire che è lei a riposare accanto a Borges e non viceversa ma d’altra parte secondo me Borges a sapere di passare l’eternità accanto a Griselidis artista pittrice scrittrice e puttana non avrebbe avuto sussulti e avrebbe pensato che poteva andar benissimo. ma interpreto, non so, magari no, chissà. Fatto sta che Luis e Griselidis dormono vicini da sett’anni, da quando hanno deciso di trasferirla là, tra le rimostranze dei borghesi che la scopavano a pagamento quand’era giovane e bella e chissà se Griselidis dormiva coi clienti e che tipo di puttana era, se era una raffinata o alla buona e però la Real inizia perché era separata dal marito e aveva un bel numero di figli e viveva con un americano schizofrenico violento e come artista non guadagnava abbastanza. Sicché diventa puttana. E poiché passare la vita a subire alcuni non vogliono, negli anni ’70 Griselidis Real diventa attivista e cerca di far capire al mondo che esser peripatetiche cioè puttana a volte è una scelta e va rispettata e tutelata e riconosciuta come le altre scelte professionali. Diceva che la prostituzione è un atto rivoluzionario e allevia la sofferenza nel mondo e non negava i lati sordidi ma in quale lavoro non ci sono lati sordidi? Era una puttana consapevole e oggi stiamo tornando spaventosamente indietro, anche perché penso io:

la fica è sempre rivoluzionaria, secondo me.
A me che ci sia un’artista pittrice scrittrice e puttana a riposare, a dormire morta, a Ginevra, tra Kreutzer e Musil e Calvino e Borges mi fa pensare che vedi alla fine tutti noi diamo pacere al mondo solo che quello di Griselidis non si vedeva o magari lo vedevano in pochi o magari lo vedeva una moglie che non amava un marito e almeno non lo doveva scopare o lo vedeva una moglie che amava il marito e gli sentiva Griselidis sulla camicia e allora cercava di riprenderselo, questo marito, o lo mollava e allora diventata felice con uno che non aveva bisogno di Griselidis e però, comunque sia, lei ha dato quello che aveva al mondo e se vi pare poco è un problema vostro.
Lei riposa con Borges e non se ne cura.
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